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Piacenza Terra di Verdi

Giuseppe Verdi (Le Roncole, Parma 1813 - Milano 1901) ha dominato la storia dell'opera italiana tra il 1840 e la fine del secolo: "Verdi fu una voce assolutamente nuova, italiano purosangue, artista indomabile e perennemente insoddisfatto, fu il più autorevole e strenuo difensore della tradizione e della causa dell'opera italiana". [Francesco Bussi]

Se Giuseppe Verdi e la sua musica sono oggi un patrimonio per tutta l'umanità, a Piacenza e nella sua pianura le tracce "del paesano delle Roncole" sono più che mai presenti nei luoghi frequentati e scelti dal Maestro come rifugio intimo e fonte di geniale ispirazione. A Sant'Agata nel Piacentino, in quella residenza che Verdi considerò "il suo villaggio" egli, oltre a comporre opere straordinarie, si dedicò con passione all'agricoltura, coltivò un vivo interesse per l'arte, l'economia e la politica, fu mecenate generoso.


Piacenza Terra di Verdi - Le Tappe

  • Adiacente al Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi, sorta dalla fusione nel 1791 tra la Biblioteca Reale e la Biblioteca Passerini, nello spazio espositivo riservato a cimeli e documenti antichi, manoscritti, lettere, fotografie raccontano le relazioni quotidiane di Giuseppe Verdi con i famigliari, gli amici, i collaboratori.

  • Inaugurato nel 1804, dopo solo un anno di cantiere, rappresenta il più importante e capiente edificio teatrale della città con i suoi 1124 posti. L'opera fu affidata all'architetto Lotario Tomba, che inserì la struttura su un preesistente palazzo nobiliare. La facciata, rielaborata negli anni successivi dall'architetto e scenografo milanese Alessandro Sanquirico, richiama il famoso modello lombardo del Teatro alla Scala. Il teatro piacentino si caratterizza per la presenza dei palchi, tutt'oggi in gran parte di proprietà privata, e per l'atmosfera romantica della sala, con velluti rossi e ornamenti dorati. La planimetria ellittica e il legno fanno della cavea una straordinaria cassa armonica in grado di valorizzare e amplificare la recitazione, la musica e il canto. Per recuperare spazio al palcoscenico, piuttosto ridotto, visto il vincolo dei muri perimetrali su cui intervenne il Tomba, l'ampio sottotetto è stato trasformato, alla fine degli anni Settanta, in un auditorium denominato Sala degli Scenografi.

  • Importanti lavori di recupero e restauro della chiesa dell'Ordine dei Teatini dedicata a S. Vincenzo, ed edificata alla fine del Cinquecento, hanno permesso di riaprire nel 2009 un moderno auditorium di grande qualità acustica, in grado di accogliere circa 150 spettatori. Di grande impatto è l'apparato decorativo che riveste tutte le superfici della chiesa, datato tra la fine del XVII e il XIX secolo: oltre al complesso sistema di quadrature che si sviluppa sulle volte e sulle cupole, sono affrescati santi, angeli e profeti, scene bibliche e allegoriche di importanti pittori, fra cui Roberto De Longe e Giovanni Evangelista Draghi. L'intervento che più sottolinea la nuova felice destinazione d'uso è il palcoscenico ligneo nella zona destinata all'altare, protetto da un'innovativa camera acustica trasparente che rende la Sala dei Teatini uno spazio privilegiato, in particolare per l'attività concertistica.

  • Nell'area dell'antica chiesa e monastero di S. Franca, complesso edificato nel XVI secolo, sorge oggi il conservatorio Giuseppe Nicolini, luogo per eccellenza di Alta Formazione Artistica, Musicale, Coreutica. Alle note di aspiranti musicisti si affiancano documenti e fonti per la storia locale e nazionale. Da sottolineare un busto in gesso di Verdi modellato da Emilio Quadrelli nel 1893, lascito di Rachele Ratti, vedova di Luigi Illica.

  • A Podenzano ha sede il Centro Studi "Giuseppe Verdi Agricoltore Innovatore", presso l'Azienda Agricola "La Faggiola", dove è allestito un percorso documentario relativo alle occupazioni rurali del Maestro.

  • Giuseppe Verdi fu anche mecenate e benefattore: traccia di questa attività è l'Asilo infantile fondato dallo stesso.

  • Un'altra testimonianza dell'attività di Giuseppe Verdi come mecenate e benefattore è l'Ospedale di Villanova sull'Arda, costruito nel 1888 interamente con l'impegno finanziario del Maestro che ne ispirò lo statuto.

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