Statistiche web

Piacenza medievale

La Piacenza medioevale è tra i più importanti centri dell’intera Europa: è luogo di passaggio e di collegamento, dove si incontrano antiche strade e l’arteria fluviale del Po. Fervono le attività economiche e commerciali, si aprono grandi cantieri civili e religiosi che vedono impegnate, tra gli altri, le maestranze di Wiligelmo e di Nicolò, i due più importanti scultori romanici. È a questo periodo storico, dunque, che si deve la maggiore impronta conferita alla città dal punto di vista urbanistico; in particolare risalgono proprio al Medioevo le più pregevoli testimonianze artistiche della città, tra cui diverse chiese ed il palazzo comunale detto il Gotico.

appartiene a


Piacenza medievale - Le Tappe

  • La chiesa, consacrata nel 1107 e dedicata a San Savino, secondo vescovo di Piacenza, presenta una facciata realizzata nel 1721 che ha coperto quella originale. L'interno a tre navate, e con una splendida cripta, è in stile romanico lombardo; sopra l'altare maggiore troneggia il prezioso crocifisso ligneo policromo del XII secolo. Pregevoli i capitelli, soprattutto quelli della cripta. Di straordinario interesse sono i mosaici pavimentali che risalgono al XII secolo: quelli del presbiterio rappresentano il dio Anno con il sole e la luna e scene che simboleggiano le Virtù Cardinali, mentre i mosaici della cripta illustrano i mesi con le attività agricole affiancati dai corrispondenti segni dello zodiaco.

  • La cattedrale, splendido esempio di romanico emiliano, fu iniziata nel 1122 e conclusa nel 1341. L'interno è a tre navate con ampio transetto e grandioso tiburio centrale. Sulla facciata in marmo e arenaria si aprono tre portali sormontati da protiri, con decorazioni raffiguranti telamoni e scene della vita di Cristo, sia sul portale di destra, attribuito allo scultore Nicolò, sia su quello di sinistra assegnato alla scuola di Wiligelmo. Sul protiro centrale è raffigurato il ciclo dello zodiaco realizzato dagli stessi autori dei due portali laterali. All'interno della chiesa su alcuni pilastri soro collocati bassorilievi raffiguranti le corporazioni artigiane medioevali che contribuirono alla costruzione della cattedrale: i paratici. Frammenti di affreschi tre-quattrocenteschi decorano pareti e pilastri, mentre nel presbiterio gli affreschi, dedicati alla Vergine, sono di Camillo Procaccini e Ludovico Carracci. La decorazione più importante e scenografica è quella della cupola centrale che rappresenta il ciclo dedicato ai profeti, iniziato dal Morazzone a partire dal 1625 e finito dal Guercino. Sopra l'altare si trova l'importante poIittico ligneo di Antonio Burlengo e Bartolomeo da Groppallo (1447); accanto ad esso il coro intagliato con i motivi del gotico fiammeggiante (XV secolo). Nella cripta sono conservati i resti di S. Giustina ,santa protettrice di Piacenza. Sulla guglia del campanile trecentesco svetta un angelo rotante in rame dorato dello stesso periodo. Curiosa è la gabbia in ferro, collocata su un lato del campanile nel 1495 per ordine di Ludovico il Moro, come monito peri malfattori.

  • Fondata come antica basilica paleocristiana nel IV secolo, l'attuale struttura risale all' XI secolo con successivi rimaneggiamenti. Presenta una pianta a croce latina rovesciata con torre ottagonale verso la facciata. Testimonianze uniche della pittura a Piacenza nel XII secolo sono gli affreschi nel sottotetto che rappresentano santi e profeti. Alcuni di questi sono stati strappati e rimontati sulle pareti laterali dell'ingresso settentrionale. Sotto l'altare maggiore sono custoditi i resti di S. Antonino, patrono della città. Di particolare interesse, nel presbiterio, sono le grandi tele di Roberto De Longe dedicate alla vita e alla morte del santo. Nel 1183 qui si avviarono i preliminari della pace di Costanza tra Federico Barbarossa e i Comuni Italiani, come è ricordato nella lapide posta sotto lo splendido Portico del Paradiso (Pietro Vago 1350). Annesso è il Museo capitolare. Qui sono conservate opere di pregio tra cui dossali del Quattro-Cinquecento e preziosi codici dello stesso periodo.

  • In stile gotico, venne edificata tra il 1278 e il 1365. La facciata a capanna dà accesso ad un ampio spazio interno diviso in tre navate senza transetto, e con ampio coro. Sulla lunetta del portale della facciata campeggia un bassorilievo che rappresenta le Stigmate di San Francesco. All'interno della chiesa sono conservati sepolture di uomini illustri, pitture e affreschi del XIV secolo. Avvenne qui il 10 maggio 1848 l'annessione con plebiscito di Piacenza al Piemonte, meritando dal re Carlo Alberto l'appellativo di Primogenita.

  • Edificato nel 1281, grazie all'iniziativa di Alberto Scotti, è un insigne esempio di architettura civile medioevale. Arricchito da un loggiato in marmo rosa di Verona, in elegante contrasto con il piano superiore in cotto rosso, è decorato con ampie trifore e quadrifore. Al piano superiore è ospitato il grande salone per le assemblee, ora adibito a prestigiosa sede di convegni e manifestazioni.

  • Il nome deriva da “sobborgo” in quanto la zona era fuori dalle prime mura medioevali. Qui erano presenti in particolare botteghe artigiane di mercanti di pellami e tessuti. All'angolo con via Garibaldi è ancora visibile l'antica casa torre appartenuta alla famiglia Scotti. Domina la piazza la chiesa di S. Brigida (secoli XII - XIII), costruita su un edificio più antico, che aveva annesso un hospitale per i pellegrini.

  • Fu edificata nel XIII secolo dall'ordine dei Domenicani. L'ampio spazio interno è suddiviso in tre navate senza transetto. All'interno della chiesa sono visibili un prezioso sarcofago in marmo rosa di Verona della famiglia Scotti e affreschi due-trecenteschi. Il chiostro dell'attiguo convento è conservato solo in parte.

da non perdere nei dintorni

Approfondimenti e tipicità nei dintorni